Minoxidil nella terapia dell’alopecia androgenetica: preparazione galenica e dispensazione

L’alopecia androgenetica è una condizione di totale o parziale mancanza di capelli . La causa principale è l’azione del diidrotestosterone, derivato metabolico del testosterone, ad opera della 5-alfareduttasi, che  provoca la morte irreversibile dei follicoli piliferi geneticamente predisposti. Si sviluppa prevalentemente nell’uomo ma può coinvolgere anche la donna. I due farmaci approvati per l’uso nella terapia dell’alopecia androgenetica sono la finasteride e il minoxidil.

Il primo è un inibitore della 5-alfareduttasi che impedisce la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone ed è somministrato per via orale a un dosaggio di 1 mg.

Il secondo è un vasodilatatore a uso locale e viene somministrato per via topica con dosaggi compresi tra il 2% e il 5%.

Il Minoxidil è farmacologicamente attivo sottoforma di solfato. Per motivi di stabilità, nelle preparazioni galeniche, si preferisce utilizzare il Minoxidil base ossido. Il processo di solfatazione della sostanza avviene nel derma ad opera dell’enzima solfotransferasi.

La lozione di Minoxidil al 2% si prepara utilizzando come solventi acqua, alcol e glicole propilenico come riportato nella ricetta seguente:

  • Minoxidil base gr. 2
  • Glicole propilenico gr. 10
  • Alcol etilico F.U. 96° gr 40
  • Acqua depurata qba gr. 100

Dal punto di vista legislativo, il farmacista può allestire in farmacia preparazioni a base di Minoxidil come multipli (massimo 3 kg al giorno) in quanto è presente la monografia “Minoxidil Scalp Application” nella British Pharmacopoeia (BP) Ed. 2009 Vol 3.

La dispensazione di preparazioni di Minoxidil al 2% non necessita di presentazione di ricetta medica secondo quanto riportato nella Tab. 4 della FU XII ed.

Concentrazioni superiori al 2% (fino al 5%) devono essere dispensati in seguito a presentazione di ricetta medica ripetibile.

Dott. Mattia Travagliati

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Mattia Travagliati
Mattia Travagliati
Mattia Travagliati è farmacista territoriale, iscritto all'Ordine dei farmacisti di Latina. Ha conseguito il Master di II livello in Fitoterapia presso l'Università di Roma "La Sapienza". Appassionato di galenica e legislazione farmaceutica.

5 COMMENTI

  1. Non concordo sul minoxidil solfato. La considero una truffa industriale bella e buona. Innanzitutto da certificato d’analisi non risulta sostanza di grado farmaceutico, ma per USO TECNICO (da usare nei campi!!!).
    Secondo, non è presente la monografia in alcune farmacopea (esiste il base o il tartrato, ma non il solfato).
    Terzo, ha un assorbimento pessimo a livello cutaneo, motivo per il quale chi lo utilizza lamenta della polverina bianca sul cuoio capelluto: è il minoxidil solfato non assorbito.
    Quarto: è si solubile in acqua, ma si decompone rapidamente entro 2 mesi (e questo spiega come mai nei round robin della SIFAP diversi flaconi risultavano SENZA minoxidil!)

    • Caro collega,
      se tu avessi letto con attenzione l’articolo, avresti potuto notare che, in effetti, il mio consiglio é quello di utilizzare nelle preparazioni minoxidil BASE E NON minoxidil solfato. Ho altresì evidenziato che la forma FARMACOLOGICAMENTE ATTIVA é quella solfato e la trasformazione del minoxidil da base a solfato avviene nel derma ad opera dell’enzima solfotransferasi. Sconsiglio vivamente ai colleghi di utilizzare minoxidil solfato sia per motivi di stabilità (come indicato nell’articolo) sia per motivi di assorbimento cutaneo. Se la preparazione é fatta con attenzione, anche il minoxidil base si solubilizza abbastanza facilmente nei solventi utilizzati.

  2. La dispensazione di preparazioni di Minoxidil al 2% non necessita di presentazione di ricetta medica secondo quanto riportato nella Tab. 4 della FU XII ed.

    PER I “FARMACI” SOGGETTI A “Procedura nazionale (AIC)” E’ SICURO PER LA PRESENZA “ANCHE2 DELL’AUTORIZZATO FOGLIETTO ILLUSTRATIVO; PER I “FARMACI- SOSTANZE FARMACOLOGICAMENTE ATTIVE” ALLESTITI IN LABORATORIO HO QUALCHE DUBBIO, CHE SPERO VENGA CHIARITO A TUTELA DEL PREPARATORE, PER LE CONTROINDICAZIONI E GLI EFFETTI COLLATERALI CHE ANDREBBERO ENUNCIATI “SOLO” A VOCE MENTRE VERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT!

    • Nessun dubbio. La Farmacopea si riferisce direttamente ai galenici, mentre é l’AIFA a decidere per i farmaci di origine industriale (le “specialità”).
      Per quanto riguarda il foglietto e le avvertenze, sono le NBP INTEGRALI (non le semplificate, orrore maximus) che impongono al farmacista di indicare in etichetta i dati essenziali su conservazione utilizzo e avvertenze. Che poi ci siano farmacisti che facciano etichette con scritto Minoxidil 2% e nient’altro… Beh, li andrebbe chiuso il laboratorio.
      Al collega dottor Mattia: avevo letto ma interpretato male. Glicole e alcool + agitatore elettromagnetico solubilzzano tutto 🙂 Certo che se certe persone lo fanno “a mano” :-O

    • Il problema che tu poni non va ricercato nell’interpretazione della Tabella 4 quanto piuttosto, come ricordato dal collega Marco, nelle Norme di buona preparazione. Nel paragrafo 9 si parla di confezionamento ed etichettatura e ci sono una serie di formalismi da rispettare. Se qualcuno non li rispetta purtroppo la colpa non è della normativa.

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