Multiprescrizione farmaci, come funziona in Lazio e Campania?

L’articolo n. 26 del DL n.90 del 24 giugno 2014 (“Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”) permette al medico di poter prescrivere medicinali fino ad un massimo di sei pezzi per ricetta per le patologie croniche individuate ai sensi dell’art. 5 del DL n. 124/1998 purchè già utilizzati dal paziente da almeno sei mesi. La durata della prescrizione non può comunque superare i 180 giorni di terapia.
In seguito a questa variazione, si consiglia al farmacista di tenere sotto controllo le scorte dei farmaci per evitare rotture di stock e per poter soddisfare le esigenze del paziente.

La Regione Lazio, con nota prot n. 377316 del 01 luglio 2014, ha chiarito le modalità operative affinché il farmacista non commetta errori in fase di dispensazione. Di seguito si elencano i punti più importanti:

  • la norma si applica alle sole ricette che riportano l’esenzione per patologia
  • è dovuto il ticket
  • nella stessa ricetta possono essere prescritti massimo due principi attivi
  • in caso di prescrizione di ipolipidemizzanti orali con ATC C10AA e C10BA (ad esempio le statine, ndr) possono essere dispensati massimo due pezzi per ricetta
  • la norma non si applica ai farmaci in DPC
  • la norma non si applica alle ricette riportanti esenzioni per reddito
  • la norma non si applica ai pazienti in dimissione da ricovero e day hospital in quanto non stabilizzati
  • la norma non si applica in pazienti affetti da patologia cronica, cui venga modificata la terapia

(tratto dalla nota prot. n. 377316 del 01/07/2014 Regione Lazio)

Invece la Regione Campania, stando alle ultime informazioni che ho ricevuto, non ha ancora dato disposizioni in materia. L’ultimo documento per descrivere le modalità operative è la circolare prot. 111/14 del 21 luglio 2014 della Federfarma Campania che, in attesa di direttive specifiche, ipotizza quanto segue:

  • la multiprescrizione è ESCLUSIVAMENTE riservata ai pazienti possessori del codice di esenzione per patologia ( 0..) o per malattie rare( R..)
  • qualora il paziente sia in possesso di entrambe le esenzioni ( patologia e reddito E..) il medico dovrà indicare, nello spazio della ricetta riservato alle esenzioni, il codice di patologia seguito dal codice di esenzione per reddito. In tal caso non andrà corrisposto alcun ticket.
  • in tutti gli altri casi i pazienti non hanno diritto alla multiprescrizione.

In pratica, l’unica modifica riguarda la facoltà di erogare fino a sei pezzi per ricetta ai pazienti in possesso del codice di esenzione per patologia.

(tratto dalla circolare Prot. 111/14 del 21/07/2014 Federfarma Campania)

Per quanto riguarda le altre Regioni attendiamo qualche commento dai colleghi nell’area sottostante.

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Mattia Travagliati
Mattia Travagliati
Mattia Travagliati è farmacista territoriale, iscritto all'Ordine dei farmacisti di Latina. Ha conseguito il Master di II livello in Fitoterapia presso l'Università di Roma "La Sapienza". Appassionato di galenica e legislazione farmaceutica.

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