Giuseppina Amato

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Farmacista dal 2007, esercita la professione dividendosi tra il banco e il retro-banco della farmacia di famiglia, occupandosi di relazioni sia col pubblico sia con fornitori di prodotti e servizi. Ha coniugato la passione per le parole e per la comunicazione con l’attività lavorativa, pensando ad un modo nuovo ed assolutamente personale di intendere la professione. Ha sviluppato progetti legati a maternità e prima infanzia che caratterizzano oggi la sua attività.

Articoli pubblicati

L’importanza delle parole usate in farmacia

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La realtà, che a un occhio “distratto” appare oggettiva, viene elaborata dalle parole che usiamo per descriverla. Anche al banco in farmacia.

Il valore di una croce

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Nell’epoca delle “reti” rifletto sul valore di un simbolo, riconoscibile, che accomuna davvero tutte le farmacie.

La mamma in farmacia

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Nel costruire un modello di farmacia orientata alla mamma e alle sue esigenze si deve partire dalla conoscenza, comprensione e analisi del suo comportamento fuori e, solo dopo, dentro la farmacia.

Il farmacista territoriale fuori dalla farmacia

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Al momento della consegna del caduceo, alla quasi totalità dei "farmabanchi" viene impostato un limitatore di autocoscienza che impedisce loro di percepirsi professionisti oltre le mura del loro edificio di riferimento.

Lavorare per settori e specializzazioni

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Rivedere l’offerta della farmacia: da un assortimento vario e confuso a una proposta organizzata per bisogni, migliorando la percezione del cliente.

I vari registri linguistici del farmacista

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La poliedricità delle mansioni e i differenti interlocutori richiedono al farmacista di essere un abile comunicatore che sa cambiare registro.