Cosa ho imparato da Spaziomamma

Caso, incontri fortuiti, interesse crescente, passione e infine vera missione professionale.

È stata questa escalation a indirizzare gli ultimi dieci anni della mia vita al banco della farmacia.

Una concatenazione di eventi che mi ha portato a rendermi conto di quanto un progetto che può sembrare settoriale ed estremamente ristretto possa invece diventare così permeante fino a essere il fulcro di un apprendimento permanente multidisciplinare.

Mi spiego meglio.

Da un breve corso preparto proposto da un’azienda e realizzato in collaborazione con un’ostetrica, a cui è seguito un buon riscontro, è nato il progetto Spaziomamma. Nell’ambito di questo percorso, ho avuto modo di confrontarmi con esperti di pediatria, ostetricia e ginecologia, manovre di primo soccorso, ma anche di psicologia, comunicazione e pedagogia.

Dal confronto con queste figure ho imparato a trovare ambiti di miglioramento nella mia stessa professione e ho tratto insegnamenti che mi hanno cambiato nell’approccio e nella gestione al banco. Ho imparato a considerare l’interezza dell’individuo più che la somma di patologie e a scegliere con cura le parole da usare nell’indagine e nel successivo consiglio.

È venuto spontaneo, in seguito, approfondire alcune tematiche che mi avevano sempre affascinato ma che avevo trascurato durante gli studi tecnico-scientifici. Ho sperimentato sulla mia pelle ciò che poi ho trasferito al progetto Spaziomamma in una reciprocità in cui ciò che ho imparato ha nutrito ciò che ho fatto e viceversa.

Il racconto della mia esperienza in questo contesto mira a invitare i colleghi che leggono a provare ad allontanarsi da routine, incombenze, norme, procedure per intraprendere un percorso di consapevolezza sul ruolo del farmacista e della farmacia che può realizzarsi nelle maniere più impensabili, con un unico obiettivo: quello di trovare una propria collocazione nel panorama variegato della ricerca di salute e di crescere in quella stessa posizione.

Io l’ho vissuto e, dal momento in cui ne ho avuto contezza, ho portato la mia professione a un livello altro dove l’obiettivo non è più sfidare il collega accanto ma crescere e far crescere l’azienda e la percezione sociale di questa.

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Giuseppina Amato
Giuseppina Amato
Farmacista dal 2007, esercita la professione dividendosi tra il banco e il retro-banco della farmacia di famiglia, occupandosi di relazioni sia col pubblico sia con fornitori di prodotti e servizi. Ha coniugato la passione per le parole e per la comunicazione con l’attività lavorativa, pensando ad un modo nuovo ed assolutamente personale di intendere la professione. Ha sviluppato progetti legati a maternità e prima infanzia che caratterizzano oggi la sua attività.

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