Il referendum britannico dello scorso giugno ha sconvolto i piani di governi, istituti bancari, enti ed organizzazioni. Il primo pensiero del farmacista preparatore probabilmente si è rivolto alla figurabile perdita di una fonte preziosissima come la British Pharmacopoeia, testo costantemente aggiornato di anno in anno, ricco di monografie di preparati diffusamente eseguiti in farmacia: Minoxidil scalp fluid, Diclofenac gel, Chlorexidine gel, solo per citarne alcuni.
La Farmacopea Ufficiale Italiana (abbandonata a se stessa poiché orfana della commissione preposta agli aggiornamenti) infatti consente al farmacista preparatore di far riferimento a monografie di preparazioni presenti nella Farmacopea Europea e nelle Farmacopee degli stati membri dell’Unione Europea per l’allestimento di galenici magistrali ed officinali.
Ho avuto modo di contattare un collega italiano che lavora in EIRE il quale mi ha confermato che la farmacopea da loro adottata è quella britannica, così come riportato nella sezione 2 del testo “The Pharmacopoeia Act 1931, No. 22 of 1931” (http://www.irishstatutebook.ie/eli/1931/act/22/section/2/enacted/en/html#sec2).
Proprio questa adozione permetterebbe quindi l’utilizzo della BP anche in caso di Brexit. L’EIRE infatti è a tutti gli effetti dal 1973 uno stato membro dell’Unione Europea ed ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito nel 1922, quindi la questione Brexit stando all’attuale scenario politico, non la riguarderebbe.
Attendiamo in ogni caso pareri ufficiali dalle associazioni di farmacisti preparatori e dalle associazioni di categoria. La BP è un testo troppo importante per lasciarselo sfuggire!