Molto spesso all’interno della realtà della farmacia i vari attori che lavorano al suo interno hanno dei ruoli ben specifici, dettati da interessi e attitudini diverse che si manifestano tra colleghi farmacisti.
Per esempio si potrebbe trovare il farmacista più portato al consiglio fitoterapico, quello omeopatico, quello che si muove bene in ambito cosmetico, il farmacista che ama burocrazia e scartoffie, il topo da laboratorio e l’esperto di macchinari e test di autoanalisi.
Immaginiamo che uno di questi annunci l’imminente sua assenza dal lavoro per una maternità della durata di minimo cinque mesi ma sappiamo che non sono mai così pochi.
Una farmacista dovrà quindi informare, se non proprio formare, un collega o una nuova assunzione sulla gestione del proprio settore e della propria clientela (sì spesso un farmacista ha anche una propria clientela affezionata che dovrà fare a meno di lei per tutto il tempo della maternità).
Il passaggio di consegne non è procedura facile, soprattutto se a dover sostituire la prossima maternità è un collega, che quindi avrà anche lui già un settore da gestire e controllare.
Per qualche giorno sarà necessario un affiancamento dei due, utile in primis per informare e preparare i clienti al fatto che non vedranno per un po’ di tempo il loro affezionato ed anche per mettere in buona luce il collega sostituto.
Molta differenza, in questi casi, la fa il modo di lavorare, o meglio di essere, della farmacista in maternità: se questa è ordinata, precisa e metodica allora tendenzialmente sarà facile prendere il suo posto e trovarsi a proprio agio nel suo settore, se invece da sostituire è una persona più estrosa e creativa che magari ha cucito il proprio settore addosso come fosse un vestito, allora il passaggio di consegne sarà molto più difficile, complicato e quasi assente.
Lavoro più certosino è quello da fare se la farmacista in gravidanza è la responsabile di alcune procedure: procedure di allestimento di farmaci in laboratorio, procedure di funzionamento macchinari in laboratorio autoanalisi e procedure burocratiche specifiche della farmacia. Solitamente in questi casi dal passaggio di consegne vengono fuori montagne di appunti e schemini che il collega sostituto produce per potersi ricordare il corretto modo di agire nel momento in cui verrà a mancare la collega in gravidanza.
Per quanto ci si possa preparare e passare diversi giorni in affiancamento, nel momento in cui un collega si ritrova effettivamente a sostituire la futura mamma, generalmente capita un caso eccezionale o un malfunzionamento di qualche macchinario, insomma qualcosa che richieda di contattare velocemente la farmacista più esperta in maternità; quindi, prima che il cordone con la farmacia sia effettivamente tagliato (il paragone qui calza a pennello) deve passare un po’ di tempo, un periodo di assestamento, in cui la farmacista in maternità non si trova effettivamente in farmacia ma viene contattata più o meno spesso.