Alessandra Padula è originaria di Napoli, ma residente ad Ariano Irpino, comune della provincia di Avellino, in Campania. Farmacista erborista, negli anni è riuscita a strutturare un rapporto fiduciario con il proprio gruppo di lavoro ma anche e soprattutto con il padre Pasquale, titolare della Farmacia Padula, che ha poi ceduto la farmacia ad Alessandra la farmacia nel 2011. Nelle vesti di titolare, Alessandra si è subito rimboccata le maniche, sviluppando ulteriormente la propria idea di farmacia. Forte delle proprie ambizioni e consapevole di una crescita personale, professionale e imprenditoriale nel corso del 2015 Alessandra ha dato vita a “Il Cedro”, erbospezieria e bioprofumeria situata a pochi metri di distanza dalla farmacia. Si tratta di un negozio specializzato in tisane composte da erbe biologiche scelte con cura dalla stessa Alessandra, la quale descrive con le sue parole il tipo di lavoro portato avanti: «Misceliamo con delicatezza le foglie e i petali dei fiori, pesandoli singolarmente a mano su una bilancia a due piatti, come si faceva un tempo. È un rito di cui ogni confezione reca fragranze e benessere. Una tisana artigianale ha un’elevata qualità intrinseca e sorseggiare una tisana». Per Alessandra Il Cedro «è un’esperienza slow in un mondo troppo fast. Sono profumi che ispirano aneddoti, aromi setacciati in un gesto d’intesa. Perché il futuro è figlio del passato».
Le origini del progetto
Venendo alle origini del progetto, Alessandra racconta che l’idea di aprire una realtà che fosse separata dalle dinamiche della farmacia è legata sia alla preparazione in materia che ha consolidato nel corso degli anni, ma anche per avviare un’entità che potesse evolvere indipendentemente dall’andamento della farmacia. L’attività farmaceutica è un importante presidio sanitario che può godere di dinamiche di crescita spontanea per via dei principali player come il Servizio sanitario nazionale. Alla luce della sempre più evidente flessione degli andamenti, tuttavia, l’ipotesi di individuare forme alternative di reddito è stata per Alessandra una possibile strada da percorrere. Ma, a quanto spiega la farmacista irpina, la motivazione principale che ha mosso l’idea di investire sul Cedro è legata a quel senso di affetto e di aiuto verso la popolazione che ha coltivato nel corso degli anni. Nonostante i buoni propositi, Alessandra non nasconde le sue paure iniziali: «Quando ho aperto il Cedro ero ben consapevole dei rischi a cui sarei andata in contro». A differenza della farmacia, infatti, al Cedro c’era la necessità di «sviluppare un rapporto con persone che avevano già tutto in termini di soddisfacimento dei bisogni primari». Da qui la decisione quindi di «lavorare sul lato emotivo». Per la farmacista «è stata un sfida ambiziosa che insieme al mio gruppo di lavoro abbiamo affrontato con successo». Affinché un’attività del genere abbia successo «bisogna investire tanto sull’aspetto esteriore del bene e sui contenuti». Secondo Alessandra «il farmacista ha tutte le carte in regola per mettere sul tavolo tutte le proprie conoscenze. Una tra tante, lo studio delle interazioni: è cruciale nell’attività di utilizzo di prodotti fitoterapici».
Le sfide superate
Fatto cenno alle sfide psicologiche, emotive, imprenditoriali affrontate da Alessandra in fase di avvio del Cedro, i primi frutti del proprio lavoro cominciano a manifestarsi: «Sebbene vi sia bisogno di una formazione che non ha eguali, l’impegno ha dato risultati concreti proprio sul lato della relazione con i clienti. Si tratta di persone, non più clienti, ma veri e propri affetti da coccolare, da capire e da supportare nelle loro problematiche». Mettendo al centro il pay-off «a mano a mano», che racchiude l’anima del Cedro, Alessandra ha sviluppato diverse formulazioni. C’è stata quindi una crescita di idee, ma anche della proposta di prodotti, tra cui diversi dispositivi medici e integratori registrati, potendo oggi contare su un vero e proprio listino. Alessandra fa notare che «con il tempo abbiamo deciso di ridurre la presenza dei brand esterni e di lavorare solo sul nostro brand. Ho portato avanti l’idea di renderci autonomi. Il farmacista può differenziarsi solo per quanto compete la propria area specifica di competenza. Ed è proprio grazie al frutto dell’ingegno che possono nascere nuove soluzioni». Ciò senza trascurare l’empatia per il cliente: «Bisogna preparare una miscela che diventi unica per la persona che la sta acquistando». Si tratta di «un’attenzione all’individuo che oggi non c’è in un mondo dove tutto è diventato industriale». C’è una frase magica che aprire una breccia nel cuore delle persone e Alessandra è ben felice di ricordarla: «L’ho fatta apposta per te». Questo a dimostrazione di come la relazione può – nonostante tutto – essere un’ancora di salvataggio a cui il farmacista può aggrapparsi e dirottare le proprie risorse.