La protezione solare è uno degli strumenti più utili che abbiamo a disposizione dal mondo della dermocosmesi; ci permette di stare agevolmente all’aria aperta senza danneggiare le strutture della nostra pelle ed evitando spiacevoli inestetismi e gravi malattie.
Iniziamo col dire che la protezione solare esiste di due diversi tipi: la protezione che usa filtri fisici o minerali, che riflettono e disperdono tutto lo spettro della radiazione UV, e sono quindi indicati per l’utilizzo pediatrico, e la protezione solare a base di filtri chimici che assorbono la radiazione restituendola sotto forma di altra energia non pericolosa per la pelle; quest’ultimi sono efficaci contro gli UVB responsabili di scottature, eritemi e tumori della pelle ma ultimamente quasi tutti agiscono anche contro gli UVA, responsabili del fotoinvecchiamento e dei tumori della pelle. Le radiazioni UVA sono quelle presenti tutto l’anno anche quando il cielo è nuvoloso, in quanto le nuvole schermano solo il 10% di queste radiazioni, mentre le UVB, alle nostre latitudini, sono maggiormente presenti d’estate.
Prima di rispondere alla domanda del titolo c’è da dire che la protezione solare è efficace o meglio, assicura la protezione che dichiara, solo se applicata nel giusto modo: generosamente, frequentemente, uniformemente. Si calcola che una tazzina da caffè riempita per tre quarti sia sufficiente per proteggere tutto il corpo e andrebbe riapplicata ogni due ore e dopo il bagno, anche se la confezione riporta la dicitura “water resistant”, perché comunque un certo grado di protezione è inevitabile che vada perso con l’acqua.
Poi è necessario parlare anche di fototipi e protezione solare: i fototipi più chiari producono poca melanina, sono meno protetti e tendono a infiammarsi facilmente, quindi, in questi soggetti, è consigliato utilizzare dapprima una protezione solare con alto Spf (50) per poi passare gradualmente a un Spf più basso ma comunque alto (30), in modo da stimolare la naturale produzione di melanina rimanendo però protetti. Inoltre i fototipi più chiari sono spesso molto sensibili e quindi potrebbero non sopportare bene gli alti Spf perché corrispondenti a formulazioni ricche di attivi schermanti e quindi pesanti per la pelle. Quest’ultimo discorso vale anche per i soggetti con acne, la cui pelle non sopporta le formulazioni che l’appesantiscono, ed è quindi consigliabile per loro non prendere il sole affatto oppure rimuovere la crema solare non appena si è al riparo dalle radiazioni. Diverso il discorso per i fototipi più alti che sono molto soggetti all’iperpigmentazione e che devono quindi utilizzare sempre una protezione solare con alto Spf, magari anche arricchita di attivi antimacchia, per fare in modo che il melanocita non venga sollecitato troppo e si abbia una sovrapproduzione di melanina causa delle macchie.
Quindi, alla domanda del titolo «La protezione solare sì o no?» la risposta è dipende, o meglio la protezione solare sì ma scegliendola e applicandola bene e rimuovendola quando opportuno.