La farmacia migliore è quella in cui i collaboratori lavorano bene anche in assenza del titolare

Il titolare pretende, ancora oggi, di essere il più bravo “a banco” e “del banco”, allora è proprio fuori strada.
E non sono io a dirlo, ma i numeri.
Quanto tempo passa a banco, ogni giorno, un titolare?
Se è molto, significa che nessuno si sta occupando della gestione della farmacia, nei plurimi aspetti di cui essa si compone.
Mentre, se si tratta di poco tempo, vuol dire che deve circondarsi di collaboratori che lavorino a banco meglio di lui o di lei.

O magari preferisce che, quando è a banco, i clienti si accorgano della differenza rispetto a quando non c’è?

D’altro canto, se, come accade sovente, i clienti cercano sempre il titolare, apostrofandolo “Il Dottore” o “La Dottoressa”, è evidente che i collaboratori non sono stati fatti crescere professionalmente oppure che non riescono a ricevere la fiducia dei clienti.

Del resto, basti pensare che ove il titolare stia a banco 3 ore al giorno e abbia in farmacia, ad esempio, tre collaboratori che passino a banco ognuno 8 ore, allora la quota parte del primo sarebbe di 3 ore su un monte totale di 27 ore. Quindi pari ad un nono, cioè l’11%. E, anche qualora fosse il 25% rimarrebbe un 75% del tempo a banco scoperto dal titolare.

Mi sembra quindi fondamentale selezionare dei professionisti “a banco” i quali siano, inoltre e necessariamente oggi, professionisti “del banco”, che è tutta un’altra cosa! Ed è proprio in ciò che, a mio modesto avviso, risiede il principale problema che affligge la farmacia contemporanea.

Né si può pensare di risolverlo aggirandolo.

E infatti rimodellare, attorno ai collaboratori, una struttura diversa da quella in cui lavorano per quel che concerne comunicazione, arredamento, esposizione, spazi, strumenti e servizi non è (più) garanzia di nuove migliori performance: sarebbe come cambiare la carrozzeria ad un motore di 1000cc, passando da quella di una Panda a quella di una Ferrari, con l’aspettativa di un aumento significativo della qualità delle prestazioni. Il motore rimane sempre lo stesso.

Non dimentichiamo che, comunque, solo un pilota esperto riesce a portare su di giri un’automobile potente.

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Damiano Marinelli
Damiano Marinellihttps://blog.farmaciavirtuale.it/author/marinelli/
Damiano Marinelli non è farmacista. E' finito nel mondo farmacia per caso. In 10 anni ha visitato oltre 2.000 farmacie, osservandone il lavoro. Studia e declina la sua concezione di marketing, cercando di difendere il più possibile le peculiarità della farmacia. E poi tante altre cose tra cui il gruppo Fb Farmamico e il corso per titolari Formamico, il numero 1 in Italia.

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