L’epigenetica è lo studio delle variazioni nell’espressione dei geni, un processo in cui il Dna rimane inalterato ma codifica per qualcosa di diverso rispetto alla normalità. In altre parole, si è constatato che i geni possono comportarsi in maniera diversa, portando quindi a effetti diversi, anche se non hanno subito una mutazione vera e propria. Questo avviene in risposta a stimoli esterni derivanti dall’ambiente che ci circonda, dal nostro stile di vita e dal nostro stato di salute.
I principi alla base di questa scienza hanno influenzato gran parte della ricerca degli ultimi anni in ambito medico, alimentare e ora anche cosmetico. La ricerca in campo cosmetico è da tempo focalizzata su come rallentare o invertire il processo di invecchiamento delle nostre cellule. Da un punto di vista epigenetico, questo è strettamente correlato a stili di vita errati caratterizzati da ritmi frenetici, cattive abitudini alimentari, fumo di sigaretta, esposizione sconsiderata ai raggi Uv, ecc., che portano a una riprogrammazione cellulare e quindi a modificazioni nell’espressione dei geni del Dna. Nella cosmetica epigenetica si utilizzano specifiche molecole per riportare la situazione in condizioni di normalità.
Nella pratica, le modificazioni epigenetiche che si ottengono dall’utilizzo di composti di questo tipo possono essere l’acetilazione degli istoni – proteine su cui si attorciglia il Dna –, la metilazione degli istoni o del Dna stesso e, infine, l’intervento di Rna non codificanti implicati nella regolazione dell’espressione genica.
Questo è sicuramente un campo di ricerca innovativo e, pertanto, ancora caratterizzato da molte domande e dubbi. Con il tempo, forse riusciremo a scoprire se il fatto di applicare creme sulla pelle ci aiuta a rallentare l’invecchiamento solo per la piacevolezza e l’appagamento che deriva dal semplice prenderci cura di noi stessi oppure se, da questa applicazione, si innesca anche una catena di reazioni che termina con l’attivazione di geni che codificano per il rinnovamento cellulare.
