Comparaggio e kit per diabetici, quando l’affaire diventa regionale

Abbiamo in passato parlato del comparaggio e delle declinazioni che può avere, con particolare riferimento al comparaggio tra farmacista e medico.

In questo articolo proponiamo l’analisi di un’altra forma di comparaggio tra distributori, medici e probabilmente qualche amico in Regione, relativa ai kit per diabetici e della lunga diatriba campana che ha portato ad alcune degenerazioni tecnico-pratiche che portano danni alle farmacie e creano disagi al paziente.

Comparaggio e kit per diabetici, i fatti

I kit per diabetici in Campania, quindi striscette, aghi pungidito e reflettometri, sono stati gestiti in autonomia dalle varie ASL sino al momento in cui la Regione Campania ha appaltato varie società esterne. Dopo l’affidamento a società di distribuzione esterne, la Regione stessa, annullando tutti gli accordi, ha riaffidato il servizio alle farmacie territoriali, gestendo la distribuzione con la piattaforma SANIARP.

Sin qui nulla potrebbe sembrare strano se non che, nel riaffidamento del servizo alle farmacie territoriali, la Regione si arroga il diritto di limitare la scelta del reflettometro sia al paziente, sia al farmacista, conferendo l’esclusività della scelta stessa al centro diabetico o al diabetologo che segue il paziente.

Abbiamo a che fare con una palese forma di comparaggio, simile a quello che accade spesso nel caso dell’assegnazione del fornitore dell’ossigeno liquido al paziente all’uscita dell’ospedale.

In pratica le farmacie territoriali campane, laddove ritengano di dover cambiare il reflettometro, sono costrette a sottostare alla “marca” assegnata al paziente dal centro diabetico o dal diabetologo, con tutte le conseguenze pratiche, ovvero minore marginalità se non acquistati direttamente dall’industria e disagi nella gestione dell’amplio parco reflettometri.

Se prima la farmacia aveva la facoltà di scegliere una marca di riferimento, un fornitore e quindi migliorare l’esperienza per l’utente verticalizzandola su un solo tipo di reflettometro, oggi si vede con decine di richieste di reflettometri alternativi, spesso importati dalla Cina e commercializzati da broker che fanno il proprio lavoro nei centri diabetici e nelle ASL.

E’ la stessa circolare inviata dalle delegazioni territoriali di Federfarma alle farmacie, obbligando le farmacie, visto l’elevato numero di cambi reflettometri, a non cambiare reflettometro, sulla base dell’accordo Regionale che prevede la non sostituibilità del reflettometro.

A far data dal 5 novembre 2012, le farmacie si obbligano ad erogare tutte le marche di strisce per i reflettometri in possesso  e già in utilizzo al paziente, come riportato nel piano terapeutico. La sostituzione potrà avvenire solo nel caso in cui il paziente  è in possesso di un glucometro diverso dal piano terapeutico. In questo caso, per attivare il cambio è vincolante la compilazione di un campo note (aggiuntivo al format attuale del Saniarp) nel quale il farmacista precisa con chiarezza che la motivazione del cambio è dovuta al possesso del paziente di un glucometro diverso dal piano terapeutico.

Vero è che, in una circolare precedente, Federfarma informa le farmacie della non costituzionalità delle pretese occorse negli accordi regionali circa la non sostituibilità dei kit per reflettometri.

[…] Vorrei, infine, chiarire un aspetto dell’accordo sottoscritto dalla Federfarma Campania il 30/03/12 e pubblicato sul BURC con Decreto n° 75 del 9/7/12 circa la problematica della “sostituibilità”.
L’ultimo comma dell’integrazione all’accordo del 7/6/12 recita: Federfarma si obbliga ad assicurare al paziente l’erogazione di tutte le marche e tipo di dispositivo in conformità a quanto previsto dal piano terapeutico.
Premesso che i medici e le strutture accreditate “predispongono il piano terapeutico del paziente indicando la tipologia e la quantità dei presidi diagnostici e terapeutici necessari alla corretta gestione della patologia” e che quindi l’indicazione della eventuale marca produttrice sul Piano Terapeutico non trova fondamento nella Legislazione Regionale;
Visto il provvedimento n° 11946/2003 dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: “I vari test diagnostici per la rilevazione della glicemia costituiscono presidi medico-diagnostici che assolvono alla stessa funzione d’uso e sono fra loro ampiamente sostituibili. Tutti sono infatti basati su sistemi similari, formati da lettori e strisce, che sono facilmente utilizzabili dai pazienti per l’autocontrollo domiciliare e tutti offrono risultati diagnostici attendibili. Le intervenute innovazioni tecnologiche dei test, che hanno comportato un continuo miglioramento delle loro caratteristiche (miniaturizzazione, velocità di lettura, aspirazione del sangue, minore quantità di sangue) non hanno alterato tale situazione. (…) Dal punto di vista della domanda, la scelta del test, per le particolari dinamiche commerciali che si presentano in questo mercato, sembra prevalentemente condizionata dalle politiche promozionali delle imprese, basate sulla cessione gratuita o a prezzi modici dei lettori. In particolare, dalle risultanze istruttorie emerge che la scelta del test fra quelli presenti nel mercato non risulta condizionata da valutazioni di carattere medico, ossia dalla specifica patologia di ciascun paziente: e ciò vale sia in ambito ospedaliero, dove vengono effettuate gare a fornitore unico con l’individuazione di un solo tipo di test, sia per quanto riguarda i consumi extraospedalieri, ove la scelta è influenzata da una pluralità di soggetti e condizionata essenzialmente dalla disponibilità di lettori da consegnare gratuitamente”;

Abbiamo a che fare probabilmente con un caso di comparaggio operato ad alti livelli probabilmente voluto per far ‘favorire’ interessi particolari.

Perchè negare alla farmacia la scelta dei reflettometri?

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Alfonso Di Stasio
Alfonso Di Stasio
Founder di FarmaciaVirtuale.it, negli anni ho sviluppato competenze in ambito farmaceutico retail, con particolare attenzione agli aspetti operativi e gestionali della farmacia. A distanza di alcuni anni dalla laurea in farmacia, ho perfezionato la mia carriera con gli studi in Scienze della comunicazione. Oggi sono Pharma communication specialist e aiuto aziende e stakeholder del pharma a comunicare ai rispettivi target di riferimento.

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