E’ ormai evidente che gran parte dei problemi che affrontiamo ogni giorno non nasce né si risolve dal e nel punto in cui cerchiamo di risolverlo.
Ogni problema ha una causa ben precisa ed una soluzione che può essere diversa a seconda della prospettiva e della profondità di analisi.
Solo conoscendo bene la causa, si può anche trovare la soluzione più congeniale.
Eliminando radicalmente la causa che lo genera, riusciamo a risolvere un problema definitivamente e non temporaneamente.
Ci assicuriamo in pratica che il problema, affrontato con un maggior sforzo, non si ripresenti.
I giapponesi del Toyota Production System la chiamano la “Regola dei 5 perché” e consente di esplorare le relazioni causa effetto, chiedendosi cinque volte perché, arrivando all’origine.
In medicina si chiama “Eziopatogenesi”, ovvero, lo studio delle cause della malattia e del loro meccanismo di azione.
Eliminando la causa, risolviamo il problema.
Per eliminare la causa però dobbiamo spesso partire da molto lontano.
Quella pagina Web che non si apre!
Apriamo la pagina Web della gestione DPC e questa dà errore.
Pensiamo immediatamente che la pagina Web sia fuori servizio e malediciamo chi ha inventato la Distribuzione per Conto.
Successivamente pensiamo che sia il Browser che non funziona e quindi alziamo il telefono e chiamiamo il concessionario del software, un collega o l’amico sistemista.
Dopo la rassicurazione che non è il sito, e nemmeno il browser, allora riduciamo il campo di azione, guardando all’interno.
“Cosa c’è che non va?”, ci chiediamo.
La prima cosa da fare testare la connessione Internet anche su altri siti, ed effettivamente la connessione c’è, ma a volte si naviga, a volte no.
Come è possibile?
Se la connessione è presente allora significa che il problema non è della linea Internet, o meglio, a primo impatto così potrebbe sembrare.
Andando a fondo sulla questione ci concentriamo su uno “strano errore”
Scopriamo che il PC naviga su un normale Sito Internet ma non su quello che ha la connessione sicura (HTTPS).
Lo stesso sito ci dice “Connessione HTTPS non valida” e non si apre la pagina.
Si apre uno scenario completamente nuovo da quello precedente.
Come mai il browser vede i certificati HTTPS come se fossero “scaduti”, e quindi non si connette alla pagina, presentandoci la schermata di errore?
Dopo svariate ore perse a capire il perché, per caso, andiamo a guardare che ora si è fatta, e ci rendiamo conto che c’è anche altro problema.
L’orario del PC è “sfalsato”.
Clicchiamo sull’orologio in basso a destra per aggiustarlo e vediamo che, oltre all’ora, anche la data è errata.
Riporta 01/01/1900…!
Come è possibile tutto ciò?
Senza pensarci troppo, presi già da mille cose, dall’ordine al grossista da fare, dal cliente dell’ultimo minuto, regoliamo l’ora e la data del PC e andiamo finalmente a pranzo, lasciando il PC acceso.
Torniamo dalla pausa pranzo con altri cento pensieri e proviamo a navigare, come se nulla fosse accaduto.
Come per magia funziona!
Contentissimi, ci dimentichiamo del problema.
L’indomani torniamo in farmacia e… si ripresenta lo stesso ed identico scenario.
Ancora problemi di navigazione!
Connessione Internet che non funziona su alcuni siti, con errore “certificato HTTPS scaduto” e data ed ora del PC sfalsate.
Pensiamo: “C’è un nesso tra le due cose?”.
Armati di buona pazienza, ed anche con una certa urgenza, facciamo una ricerca su “Dr. Google” e scopriamo che l’errore di navigazione è dovuto alla scadenza dei certificati HTTPS a loro volta “corrotti” a causa della data del PC errata.
Il browser non naviga in HTTPS perché crede che la data odierna – errata – del PC sia lontana da quella di effettiva validità del certificato HTTPS.
Problema risolto?
Nemmeno per idea!
Ogni giorno è lo stesso problema!
Come mai ad ogni riavvio la data del PC viene azzerata al 1/01/1900?
Sarà un virus o qualche collega un po’ giocoso che lo fa apposta ogni mattina?
Nessuna delle due.
E’ “semplicemente” – e lo sapremo sempre dopo una ricerca – la batteria “tampone” del PC che è ormai vecchia, stanca e scarica e quindi ha smesso di funzionare, “dimenticando” l’orario memorizzato.
In soldoni: batteria tampone del PC scarica, quindi, azzeramento della data di sistema, quindi, corruzione dei certificati HTTPS e quindi, sito della gestione DPC non funzionante.
Avremmo mai pensato ad percorso così lungo tra causa ed effetto?
No.
Nessuno – che non sia un informatico – avrebbe mai pensato ad un problema che partiva da così lontano.
Il cambio degli orari di apertura
Prendiamo il cambio degli orari di apertura della farmacia.
Non si può andare a dire ai collaboratori, così, su due piedi: “Dalla settimana prossima facciamo orario continuato”.
La vedrebbero come un’imposizione che viene dall’alto e ciò ovviamente creerebbe solo un muro contro muro.
Se invece partiamo da molto lontano, spiegando per bene che le cose stanno cambiando, che ormai si va verso una libertà totale di alcune dinamiche, che il valore della ricetta SSN è sempre più sottile, che oggi c’è l’online, che oggi vince la prossimità.
Spieghiamo anche che per la risoluzione di piccole patologie transitorie il farmacista è la prima figura sul territorio a cui il paziente ha maggiore facilità di accesso.
Semmai guardiamo insieme anche i dati del fatturato dei SOP e OTC e gli dimostriamo che, su un’area merceologica in cui l’attività dovrebbe essere forte, perché di proprio appannaggio professionale, invece la farmacia sta perdendo.
In sintesi, spieghiamo il “perché” di questo cambiamento, “perché” che viene da molto lontano.
Allora tutto sarà meno difficile di quanto crediamo.
Ci vuole un po’ più di energia da mettere in campo, ma il risultato finale sarà sicuramente più realizzabile rispetto invece al dare una direttiva, dall’alto verso il basso, e attuare una scelta che dall’esterno sembrerebbe un’imposizione.
Partiamo da molto lontano
Potrei fare decine di esempi, riferiti a piccoli e grandi problemi quotidiani, che all’apparenza sembrano piccoli, ma che in realtà nascono da molto lontano.
“Per affrontare un problema e risolverlo definitivamente dobbiamo partire da molto lontano”
Ancora meglio se analizzando tutti i punti di vista, tutti i “paradigmi” correlati a quel problema.
Ci vuole certamente più di energia, più tempo, ma è l’unico modo affinché il problema non si riproponga.
Questa filosofia va applicata a tutte le dinamiche: organizzative, gestionali, professionali, personali, con cui entriamo in contatto nella nostra vita.
Se vogliamo prendere in carico e tentare di risolvere qualsiasi problema, affrontare qualsiasi ragionamento, prendere qualsiasi decisione e minimizzarne i rischi, dobbiamo avere la forza, la lucidità, la costanza, di partire sempre da molto lontano.