Alfabeto Gestionale è la rubrica di Giuseppe Salvato, commercialista “insolito” e docente di Capacità Gestionali e Relazionali presso il dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna.
Lettera G: Guadagni (personali)
Come si quantificano i guadagni di un titolare di farmacia?
Dalla mia esperienza, girovago per l’Italia, osservo che di solito ci si abitua a uno stile di vita e conseguentemente si prelevano i denari corrispondenti dai conti della farmacia, ma è giusto così? Per di più, va bene pagarsi uno stipendio fisso quando i profitti, per loro stessa natura, sono variabili?
Una buona norma consiglierebbe di prelevare un fisso che sia al di sotto delle previsioni di utile di fine anno e arrivare a tale traguardo con le idee ben chiare sulle scelte aziendali future. Se occorrerà programmare investimenti o comunque spese significative la mia idea è quella per cui, prudentemente, i profitti non vengano prelevati del tutto dal bilancio della farmacia.
Ecco perché occorre avere sempre ben chiara e aggiornata una visione sul futuro in quanto, caro titolare, devi sapere che i guadagni della farmacia ti appartengono, sicuramente, ma devono essere ben distribuiti nelle due tasche del medesimo pantalone: la tasca personale e quella aziendale, e ogni tasca avrà i suoi scopi ben distinti, onde evitare sbilanci finanziari nel tempo.