Qualche sera mi succede di ritrovarmi sul divano e fare “zapping” senza sapere bene che trasmissione televisiva guardare! Tra un programma politico e l’altro, mi capita spesso di cliccare anche su un canale che mette in onda trasmissioni di cucina o similari. Ogni tanto, guardando, ad esempio, “Quattro ristoranti” o “Hell’s Kitchen”, mi è capitato di pensare a come potrebbe essere un programma con lo stesso format ma inerente alla farmacia territoriale.
Mi immagino di essere l’Alessandro Borghese dei farmacisti e iniziare a viaggiare per tutta l’Italia alla ricerca di farmacie pronte a battagliare fra loro sul miglior servizio erogato. Inizio a fantasticare su possibili sfide da proporre, come testare il modus operandi di vendita con l’obiettivo di saggiare la migliore consulenza al cliente oppure il miglior modo di svolgere un servizio di telemedicina o di effettuare un tampone antigenico rapido, dalla gestione delle prenotazioni, soprattutto telefoniche, a quella della spiegazione ed esecuzione vera e propria del test. Alla fine di ogni prova mi immedesimo nel giudice, sperando di non imbattermi in strafalcioni equiparabili a quelli di “Cucine da incubo”.
Ovviamente tutto ciò non potrà e non dovrà mai accadere, per una questione etica, morale e normativa della nostra professione. Ho fatto questa digressione perché oggi, visto che la farmacia italiana sta diventando un presidio sanitario in primissimo piano, vorrei analizzare e dare un voto ai vari servizi presentati nel Position paper on cancer dal Pharmaceutical group of the European union (Pgeu) pubblicato nel dicembre 2020, in un’ottica di futuri sviluppi di questi servizi nel nostro paese.
Norvegia: Screening del cancro della pelle
Le farmacie norvegesi offrono ai pazienti un servizio di scansione dei nei chiamato Cancer mole navigator®, in combinazione con la tecnologia SIAscope-technology. Questo comporta “semplicemente” l’invio della fotografia ad altissima qualità del neo a un dermatologo, il quale si occuperà della successiva refertazione.
In particolare, è interessante notare che con questo screening sono state effettuate fra il 2010 e il 2014 più di 25000 scansioni di nei e nel 2014 con questo servizio di telemedicina è stato identificato il 4,1 % di tutti i casi di melanoma inseriti nel Registro norvegese del cancro!
I dati riportati nel Position paper on cancer mi portano a considerare questo screening come un servizio con una potenzialità eccezionale e, sicuramente, con ampi spazi di crescita. Al cliente risulterebbero molto comodi una prenotazione in tempi rapidi e un servizio svolto vicino casa, con tempi brevi di refertazione. Io stesso, in Italia, ho provato a chiedere informazioni ad alcune società che offrono servizi di telemedicina in farmacia e mi è stato riferito che il costo di queste macchine fotografiche ad alta definizione sarebbe molto elevato e al dermatologo, poi, spetterebbe una grossa responsabilità per quel che concerne la refertazione dell’aspetto del neo sulla base di una fotografia.
VOTO: 7.5
Francia: Disassuefazione da fumo
Dal 2017 alcuni colleghi francesi offrono un servizio farmaceutico di consulenza al fine di promuovere la cessazione di un gesto terribile per la salute umana: fumare. Secondo quanto riportato nell’articolo, il servizio include un’intervista iniziale, una rivalutazione del piano di cessazione dopo 8 giorni, 1 mese di follow-up e una valutazione dopo 30 giorni.
I risultati confortanti, sia per la percentuale di fumatori che smettono totalmente di fumare sia per coloro che diminuiscono drasticamente il numero di sigarette giornaliero, rendono il progetto francese molto interessante: la presenza di una figura professionale di fiducia, disponibile in qualsiasi momento e che si rapporta in maniera semplice e confidenziale, è di notevole aiuto per la persona che vuole smettere di fumare.
D’altra parte, penso che la raccolta dei dati dopo solo un mese dall’inizio del servizio non possa rappresentare una reale efficacia della consulenza al paziente “fumatore”, il quale andrebbe seguito per almeno sei mesi, anche per evitare recidive improvvise nel caso in cui riuscisse a smettere di fumare.
VOTO: 5.5
La vaccinazione nelle farmacie territoriali europee ad opera del farmacista
In Italia il tema è attuale e di notevole interesse politico, soprattutto per la somministrazione di vaccini destinati a prevenire la malattia da Covid-19. In realtà in Danimarca, Portogallo e Regno Unito i farmacisti somministrano già da tempo in farmacia vaccini contro influenza, epatite B e papillomavirus.
Fino a oggi in Italia i farmacisti territoriali hanno spiegato ai pazienti l’importanza dell’immunizzazione, avvisato i gruppi target per la vaccinazione e si sono occupati della prenotazione dell’appuntamento in sedi preposte alla vaccinazione. Inoltre in questi ultimi mesi hanno cercato di offrire una consulenza il più oggettiva e attuale possibile sui vaccini contro Covid-19 attualmente in commercio, cercando di tranquillizzare il cittadino, a dir poco destabilizzato dalle continue novità provenienti dai mass media.
Il Dl Sostegni, approvato a fine marzo in maniera così repentina, consente al farmacista di eseguire in farmacia la vera e propria inoculazione del vaccino, senza la supervisione di un medico. Questo decreto improvviso ha aperto una spaccatura nella categoria, con correnti di pensiero a favore e contrarie alla figura del farmacista vaccinatore. Svolta epocale per la professione, che probabilmente poteva essere gestita meglio.
VOTO: 8.5
Spagna vs Italia: Screening del cancro del colon-retto
In Spagna, come si legge nel Position paper, i colleghi coinvolti in questo programma ricevono una formazione prima della distribuzione alla popolazione dei kit di screening. Sia i pazienti che le loro famiglie ricevono un’educazione sanitaria sul cancro colorettale e sul kit, con opuscoli cartacei distribuiti dai farmacisti.
Altro aspetto che cambia rispetto all’Italia è la modalità di raccolta dei campioni. Una volta che il materiale è stato raccolto a casa, il kit viene restituito alla farmacia, che lo invia al laboratorio di riferimento per le analisi, anziché essere riportato in ospedale in orari prestabiliti, come accade in quasi tutte le farmacie dell’Emilia Romagna.
Il derby Italia-Spagna è un classico, siamo “cugini” a cui piace primeggiare. Ma il servizio italiano, a mio avviso, risulta già molto efficiente e, al contrario, quello spagnolo comporta l’attuazione di una convenzione con un laboratorio di analisi e un doppio passaggio del kit in farmacia, secondo me inutile.
Voto: Italia 7 – Spagna 5.5
Francia: Servizio di presa in carico e monitoraggio dell’aderenza terapeutica per terapie antitumorali assunte a domicilio per via orale
In Francia si sta cercando di far aumentare il consumo di farmaci antitumorali assunti per via orale a domicilio, al fine di avere un miglioramento della qualità di vita del paziente. Come riportato dal Pgeu, il farmacista territoriale prende in carico il paziente oncologico:
- analizza tutti i farmaci utilizzati dal paziente e le possibili interazioni fra essi;
- effettua colloqui con la persona cercando di comprendere quanto siano conosciuti la patologia e il farmaco utilizzato;
- prende in esame la qualità della vita del paziente in relazione all’assunzione del farmaco e l’aderenza alla terapia.
Anche in altri paesi europei sono stati messi in atto in farmacia programmi di presa in carico del paziente: in Inghilterra è stato sviluppato il “servizio per il nuovo farmaco”, in Danimarca il “servizio in merito alla compliance del paziente”, per non parlare del “farmacista di famiglia” attuato in Belgio, dove il farmacista fornisce piani terapeutici personalizzati condivisi elettronicamente con i medici di medicina generale.
La presa in carico del paziente e il monitoraggio dell’aderenza alla terapia rappresentano lo scenario cardine per il futuro della nostra professione, anche in Italia. La presa in carico del paziente comporta però anche un atto di responsabilità per noi farmacisti, in quanto diventiamo figura di riferimento per il cittadino in caso di molti short problems e long problems di media entità e ponti di collegamento con i medici specialisti.
In questo senso, la certificazione come Farmacia oncologica da parte di Certiquality per le farmacie che hanno aderito al corso di specializzazione rilasciato da Edra con il contributo di Sandoz potrebbe diventare garanzia di effettiva capacità di presa in carico del paziente oncologico deospedalizzato.
Voto: 10 (DIECIIIII come direbbe Borghese).
I servizi elencati nel Position paper on cancer dal Pgeu sono davvero tanti: quali possono essere implementati nelle farmacie italiane? Dateci un’occhiata.