È di qualche giorno la lettera inoltrata dalla RAI – Radiotelevisione Italiana a decine di farmacie esigendo, ancora una volta, il pagamento del canone RAI farmacia.
La informiamo che le vigenti disposizioni normative impongolo l’obbligo del pagamento di un abbonamento speciale a chiunque detenga, fuori dell’ambito familiare, uno o più apparecchi atti o adattabili – quindi muniti di sintonizzatore – alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive, indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti.
A titolo esemplificativo, rientrano tra tali apparecchi, gli apparecchi radiofonici, gli apparecchi televisivi, i decoder per televisione digitale terrestre o satellitare, i videoregistratori.
In queste poche righe la RAI include praticamente tutti i mezzi di comunicazione esistenti e a primo impatto sembrerebbe che il farmacista non può proprio sfuggire nel pagamento del canone RAI farmacia.
Difatti per apparecchi radiofonici si intendono anche radio ed affini, i videoregistratori che sicuramente molte farmacie avranno, sono utilizzati per la videosorveglianza.
Canone RAI farmacia, rassegna web
Senza entrare nel merito delle motivazioni che abbiano potuto spingere la RAI all’invio della lettera, probabilmente per rastrellare ulteriori fondi, riportiamo alcuni pareri tratti da influenti testate e newsletter del settore, con lo scopo di guidare il farmacista alla gestione della problematica.
Segnaliamo che molti farmacisti continuano a ricevere contatti dalla RAI per il pagamento del canone RAI farmacia.
Circolare Federfarma Reggio Calabria
Parere Piazza Pitagora di Sediva
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Parere Wiki Federfarma Roma
Parere IQS (società di consulenza)
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