Articolo aggiornato dopo la pubblicazione iniziale
Sulle pagine di FarmaciaVirtuale.it lanciammo un sondaggio su quale
fosse il miglior software gestionale farmacia. Decine di colleghi risposero eleggendo Wingesfar il miglior software – a loro avviso – rispetto ad una dozzina di validi software presenti sul mercato.
Qualche tempo dopo la pubblicazione del sondaggio ricevemmo in redazione le osservazioni di alcune software house, del parere che il sondaggio fosse falsato perché i colleghi non avevano modo di provare tutti i software presenti sul mercato e quindi di dire effettivamente quale fosse il migliore.
Giungemmo alla conclusione che non esiste il miglior gestionale in assoluto, ma quello che più si addice alle esigenze della farmacia, valutando un mix che comprende linguaggio di programmazione, stabilità dei dati, ma anche assistenza del concessionario e predisposizione della software house (chi sviluppa) all’ascolto.
Sviluppare un buon gestionale richiede anni di duro lavoro e di ascolto dei farmacisti che utilizzano il software nella propria attività ed essere leader non significa conquistare installazioni a mo’ di accordi sindacali o con la distribuzione intermedia – che continua a regalare il software gestionale -, ma carpire “al volo” i cambiamenti del settore e le esigenze operative della farmacia, cosi’ che i colleghi possano essere soddisfatti – o insoddisfatti – del prodotto e scegliere la migliore soluzione.
Dopo l’acquisizione di Studiofarma da parte di CGM, comunicare con la software house è diventato sempre più difficile. La già fragile catena farmacia-concessionario-software house non aiuta chi vive il software gestionale tutti i giorni: è quasi impossibile segnalare direttamente i miglioramenti pratici ed avere un feedback diretto ed immediato.
In questa serie di articoli occasionali parleremo di ciò che la software house può fare – ma non fa- , per migliorare l’operatività quotidiana ed avere un software gestionale al passo con i tempi.
Wingesfar ed ordine al grossista
L’ordine al grossista è una delle fasi più critiche della vita della farmacia. Da qui si stabilisce la vera redditività della stessa e, se fatto con attenzione, a fine anno può essere utile per ricavare quel mezzo punto percentuale da reinvestire in comunicazione e/o sviluppo dei servizi.
Sebbene la funzione ordine grossista di Wingesfar sia semplice, chiara ed efficiente, ha una grave falla che non può passare inosservata: l’impossibilità di budgettizzare l’ordine al grossista, a causa dell’assenza di una funzione specifica e l’impossibilità di monitorare il costo dell’acquistato in tempo reale, a causa della presenza costante del prezzo al pubblico.
Prezzo al pubblico che ricordiamo, può essere un indicatore della vanità nella gestione della farmacia, in quanto va a strutturare quello che è il fatturato. Fatturato che se negli anni ottanta poteva essere usato come indicatore unico dell’andamento, oggi non è più attuale.
La presenza della funzionalità del mostrare il prezzo al costo, potrebbe essere utile ad “onorare” quegli accordi periodici che la farmacia fa col grossista e rispettare il minimo di fatturato, che sia giornaliero, mensile, semestrale o annuale. Non potendo la farmacia controllare in tempo reale i parametri sopra indicati, potrebbe perdere i bonus a propria insaputa o essere penalizzata per grossisti che abbiano condizioni peggiorative rispetto ad un altro.
Nelle colonne cerchiate in rosso si nota il prezzo al pubblico dei prodotti smistati al grossista e non il prezzo “al costo”. Nella prima “Tot. Lordo” corrisponde al prezzo al pubblico totale di farmaco e parafarmaco, incluso IVA, nella seconda, “Tot. Netto”, è visibile il prezzo al pubblico senza IVA.
Valori che in realtà non danno l’idea di quanto stia costando alla farmacia il farmaco acquistato al grossista e che confondono quotidianamente il responsabile dell’ordine.
Come risolvere il problema dell’ordine al grossista in Wingesfar?
In attesa che la software house sviluppi una funzione tale da visualizzare l’ordine “al costo” o, ancor meglio, di inserire la possibilità di budgettizzare l’ordine al grossista, per poter risolvere temporaneamente il problema, il responsabile dell’ordine può provare a “presumere” quale sia il costo effettivo del farmaco scorporando un ipotetico ricarico del 48% circa dal prezzo al pubblico.
In altre parole, se volessi fatturare presumibilmente 100 Euro al costo ad un grossista, dovrei raggiungere 148 euro di prezzo al pubblico netto IVA (colonna a destra). Sono valori molto euristici che però danno un’idea di quale sia il fatturato al momento.
Aggiornamento del 19/02/2015
Il collega Gianni segnala della possibilità di modificare la visualizzazione del costo di acquisto modificando un parametro nelle opzioni ordine al grossista.
Per modificare i valori nell’ultima colonna è necessario andare in Opzioni > Opzioni Varie > Ordine e selezionare dall’apposita opzione nel menu’ a tendina “Nell’ultima colonna della finestra dei totali visualizza:” la voce “Costo di acquisto”
I colleghi che abbiano difficoltà possono contattare il proprio distributore.