Farmacista direttore: un unico ruolo, tante responsabilità

In farmacia, come in qualsiasi altro luogo in cui più persone si ritrovano a lavorare insieme, è di fondamentale importanza la figura del direttore, colui che dà la direzione necessaria al raggiungimento dell’obiettivo.

Da qualche mese sono stata nominata vice direttrice della farmacia dove lavoro, un bel gruppo di 14 persone, e mi sono ritrovata a riflettere sul ruolo della direzione.

Innanzitutto nel momento in cui si riceve la nomina è come se si cominciasse a vedere la farmacia con altre vesti, come se la meta comune da raggiungere diventasse nitida davanti agli occhi.

Ricordo che, prima di diventare vice direttrice, vedevo il direttore come un po’ esagerato nell’attenzione al bancone: qualsiasi cosa stessimo facendo io e i miei colleghi, era necessario mollare tutto non appena entrasse qualcuno in farmacia e andare a servire o comunque dare immediata attenzione al cliente.

Ora sono io che chiedo ai miei colleghi di non lasciare scoperto il banco, di essere veloci nel servire il cliente e di dargli tutta l’attenzione di cui necessita perché mi rendo conto che l’intera farmacia ha inizio da quel gesto di accoglienza e tutto, e ripeto tutto, viene dopo.

Come il mio superiore prima, ora sono io che mi ritrovo a ricordare continuamente di avere questo atteggiamento e ciò perché il direttore conosce la direzione e il suo compito è quello di mostrarla agli altri.

Dopodiché entra in gioco la funzione di concertare – uso questo termine non a caso – volendo assimilare il direttore di farmacia a un direttore d’orchestra che decide quando e come far suonare ogni strumento per la riuscita di un grande concerto.

Un collaboratore può essere estremamente bravo nel suo lavoro, competente ed esperto, ma non è detto che funzioni nel lavoro in gruppo.

Per formare una squadra forte è necessario esaltare le qualità dei singoli focalizzando però l’attenzione sul lavorare in gruppo, aiutarsi, ascoltarsi, far capire che solo insieme si può arrivare all’obiettivo.

Accanto al ruolo spesso invidiabile del comando, sta un’altra caratteristica del direttore di farmacia un po’ meno allettante: l’assunzione di responsabilità. Questa fa paura a tutti ed è il motivo per cui si fa sempre fatica a trovare chi voglia essere investito di questo ruolo.

Avere la responsabilità di decidere i compiti di ognuno, gestire il lavoro magari anche in circostanze di emergenza e le situazioni difficili con i clienti, tenere i conti sotto controllo; questo rappresenta una opportunità di crescita nella professione del farmacista, eppure non tutti la vedono così, la frase che ci si sente dire più spesso è “ma chi te lo fa fare?”.

La differenza sta nell’attitudine: colui che accetta l’incarico del direttore è chi vede in questo ruolo la possibilità di prendere decisioni per far funzionare le cose e ottenere risultati.

É vero che questo comporta un gran sacrificio di tempo, ben oltre il normale orario di lavoro, e senza un adeguato ritorno economico, ma nella carriera professionale vale la pena di porsi degli obiettivi che possano fungere da stimolo.

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Amanda Tamburo
Amanda Tamburo
Farmacista che unisce la passione per la cosmetica con quella per la gestione di farmacia.

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