Telemedicina in farmacia: una nuova missione al servizio dei pazienti

Il Decreto Legislativo 3 ottobre 2009 e il Decreto Ministeriale 16.12.2010 rappresentano i decreti che hanno sancito, di fatto, la possibilità di svolgere all’interno della farmacia quei servizi che diedero inizio alla cosiddetta Farmacia dei servizi. In un certo senso, hanno prodotto l’evoluzione della farmacia come soggetto erogatore di prestazioni sanitarie e come luogo di gestione della cronicità.

Le farmacie hanno poi avuto modo di allinearsi agli obblighi imposti dai decreti e si sono attrezzate negli anni successivi al fine di poter svolgere queste determinate prestazioni.

Questi anni, dal 2013 circa a oggi, sono serviti ai farmacisti per fare pratica e prendere dimestichezza con la telemedicina.

Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in particolare nella sua Missione 6, l’obiettivo che viene prefissato è quello di raggiungere una standardizzazione tra i vari sistemi di telemedicina e, nel nostro caso, rafforzare la connessione con gli altri professionisti della salute.

La Missione 6 del Pnrr, infatti, nata dall’esigenza di colmare il divario tra le disparità territoriali e offrire maggiore integrazione tra i servizi sanitari nei diversi setting assistenziali, è dedicata alla salute e si articola in due componenti, di cui la Componente 1 pone l’attenzione su “Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”.

Nel Servizio sanità, lavoro e politiche sociali – Codice sito 4.10/2022/106/CSR vengono indicate due importantissime novità:

– il Decreto Ministeriale 6 Agosto 2021 ha stanziato un miliardo di euro per la telemedicina, suddiviso in 750 milioni di euro e ulteriori 250 milioni;

– viene definito un cronoprogramma di azione per le Regioni, che ha previsto la presentazione di un Piano operativo regionale entro la fine del 2022, prevede la definizione di un Modello regionale per la telemedicina entro il T2 2023 e si pone l’obiettivo di attuazione e attivazione dei servizi entro il T1 2024, prevedendo una validazione di essi attraverso la Piattaforma nazionale di telemedicina.

Il documento, in particolare, definisce le aree cliniche finanziabili nell’ambito dei servizi di telemedicina. Fornisce indirizzi per l’elaborazione di progettualità regionali con riferimento a specifiche aree cliniche e bisogni di salute: Televisita, teleconsulto/teleconsulenza e teleassistenza; Telemonitoraggio e telecontrollo del paziente con diabete, con patologie respiratorie, con patologie cardiologiche, del paziente oncologico, del paziente neurologico.

In particolare, nella modalità di erogazione di telemonitoraggio e telecontrollo, fra i professionisti coinvolti non sono indicati solo i Mmg, i Pls, i medici specialisti e gli infermieri, ma anche altro professionista sanitario che svolge attività assistenziale presso il paziente.

Quindi, con un buon grado di certezza, possiamo ritenere che anche i servizi di telemedicina svolti in farmacia potranno essere resi convenzionabili con il Servizio sanitario nazionale.

Sulla base di questo, già due Regioni si sono attivate per la sperimentazione e sono la Regione Liguria, attraverso il cronoprogramma per la Farmacia dei servizi, che è stato sviluppato a maggio 2022 e sarà attuato entro il 2023, e la Regione Molise con il “Progetto Salute e Territorio”.

Anche la stessa Dgr 1409 del 29/08/2022 della Regione Emilia-Romagna apre una piccola possibilità alla finanziabilità di servizi svolti in telemedicina, in funzione delle varie priorità della progettualità regionale.

La Farmacia dei servizi: il futuro prossimo è già presente

In un contesto di una nuova farmacia in un mondo nuovo, la telemedicina rappresenta una sfida e un’opportunità per la farmacia ed è coinvolta in un contesto di evoluzione del ruolo del farmacista territoriale.

Piano piano ci stiamo avvicinando sempre di più a quelli che erano gli obiettivi definiti dal Dm 77/22 per la telemedicina: l’esigenza di una “Connected Care” e il miglioramento dell’interoperabilità dei vari sistemi/piattaforme al fine di renderli più fruibili, più semplici e in grado di comunicare fra loro.

La Piattaforma nazionale di telemedicina potrà rappresentare l’inizio di una standardizzazione dei vari sistemi nazionali. Per di più, è auspicabile che anche i referti generati da prestazioni di telemedicina svolte nella farmacia territoriale possano direttamente essere inseriti sul Fse del paziente, così come è successo in epoca pandemica con i tamponi antigenici, i quali hanno sancito la possibilità anche per il farmacista di alimentare, seppur in maniera molto marginale, il Fse stesso dell’assistito.

L’aumento complessivo delle prestazioni erogate in telemedicina negli ultimi sei anni e l’omogeneità di strumenti e metodologie utilizzati nella raccolta dei risultati permettono di avere dati aggregati sempre più significativi, in termini sia di utilizzo del servizio, che di diffusione delle patologie, a livello sia nazionale che locale.

I dati pubblicati da Federfarma nel resoconto della Farmacia italiana territoriale del 2022 confermano l’enorme valenza della telemedicina in farmacia in termini di prevenzione, contenimento dei costi economici e sociali, tutela della salute pubblica grazie alla riduzione degli spostamenti e degli assembramenti nei presidi pubblici. Non solo, ci dicono anche che la telemedicina in farmacia sta aumentando in maniera esponenziale.

Le nostre competenze digitali e la nostra capacità di saperci adattare al cambiamento possono rendere la nostra categoria protagonista e promotrice di innovazione in questo nuovo contesto di sanità digitale.

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Gian Maria Rossi
Gian Maria Rossi
Ruolo: mediano all’interno della farmacia. Mi piace essere multidisciplinare, preciso e tecnico. Sin dal primo giorno di lavoro ho cercato di dare tutto me stesso in questa professione, con impegno e dedizione. Appassionato di legislazione e brevettistica farmaceutiche. Presidente Agifar Romagna e Revisore dei Conti dell'Ordine dei Farmacisti di Forlì-Cesena.

1 COMMENTO

  1. Egregio,

    Io credo che se i vecchi farmacisti ricettocentrici e i figli che avranno imparato da loro decideranno di investire in telemedicina, si potrà creare uno dei più bei lavori al mondo! Ho dei dubbi che questi colleghi che hanno sempre investito in appartamenti, in borsa, in oro, ecc. possano pensare a investire sul loro lavoro acquistando nuovi strumenti di telemedicina, di analisi cliniche, il polisonnografo o lo spirometro! Ho il dubbio che paghino la formazione su queste nuove possibilità ai loro collaboratori o che decidano di aprire ambulatori ed arredi per i relativi servizi!

    Mi piacerebbe entrare nelle farmacie e vedere, in primis, in un angolo, una scrivania dove un cliente potrà sedersi e aspettare il farmacista più competente su quella determinata attività o dove indirizzarlo per quella visita o quell’intervento… Speriamo! Buon lavoro!

    Cordiali saluti

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