Formazione a distanza (Fad) o residenziale: quale vince tra le due?

Manca ancora qualche giorno alla chiusura del triennio formativo 2017-2019 e, dopo l’inasprimento delle misure sanzionatorie per chi non rispetta la quota di crediti richiesti, c’è una rincorsa a scovare il miglior modo per raggiungere gli obblighi entro fine anno.

La formazione continua in materia di salute è chiaramente indicata nel codice deontologico del farmacista e dovrebbe essere valutata in base alle effettive conoscenze acquisite.

Al contrario, spesso si riduce ad ricerca di corsi ed eventi che diano più crediti possibili nel minor tempo possibile: una corsa, devo dire, faticosa ma soprattutto inutile.

Esistono diverse modalità per sostenere i corsi, ma qui metterò a confronto due tra le più diffuse.

La prima è la modalità Fad, la formazione a distanza, che permette di avere a disposizione del materiale audiovisivo corredato generalmente da presentazioni, e di procedere all’apprendimento in qualsiasi momento si voglia; il tempo a disposizione per procedere alla formazione è molto lungo, 6-10 mesi, mentre il tempo calcolato per l’ascolto delle lezioni va dalle 4 alle 10 ore; è prevista una prova finale per valutare le nozioni acquisite e quindi ottenere i crediti.

La seconda modalità è relativa alla formazione residenziale, attraverso la partecipazione a corsi messi a disposizione dalle associazioni di categoria, in cui uno o più relatori presentano un determinato argomento mediante una lezione frontale di circa due ore, al termine del quale può esserci o meno un test di valutazione dell’apprendimento.

Questa seconda modalità ha delle varianti in cui nel gruppo partecipante si svolge una sorta di “role playing”, quindi entrando molto nel vivo dell’argomento trattato ed aprendo un bel confronto tra colleghi.

Per la formazione Fad viene attribuito un credito per ogni ora di impegno previsto mentre, per la formazione residenziale, si parte da 1 credito per ora di partecipazione effettiva, valore che scende in maniera inversamente proporzionale al numero di partecipanti previsti.

La formazione residenziale che prevede lavori di gruppo o giochi di ruolo vede, invece, l’acquisizione di 1,5 crediti per ora di partecipazione effettiva.

La formazione tramite Fad è quella più utilizzata perché permette di scegliere gli argomenti da approfondire e facilmente gestibile dal farmacista con orari di lavoro impossibili e pochissimo tempo libero; questa manca però di un aspetto fondamentale dell’apprendimento che è l’interazione con il relatore.

Il non poter fare una domanda, chiedere di ripetere un determinato passaggio con altre parole perché non si è riusciti a comprendere o semplicemente confrontarsi verbalmente con chi sta facendo la presentazione è un grosso limite della formazione a distanza soprattutto ai fini dell’obiettivo finale di perfezionare la professione.

La formazione residenziale sicuramente non permette di trattare un argomento in maniera esaustiva quanto la precedente, dovendo concentrare le presentazioni in un paio d’ore o poco più, ma offre la possibilità di fare domande al relatore e magari aprire tematiche inaspettate ma forse più utili perché richieste da chi sul campo ci sta quotidianamente.

Complessivamente la formazione residenziale offre un approccio migliore, favorisce il confronto e risulta più utile.

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Amanda Tamburo
Amanda Tamburo
Farmacista che unisce la passione per la cosmetica con quella per la gestione di farmacia.

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